Recensione di Silvia Ceffa

La ricerca artistica di Aldo Righetti è essenziale e precisa.Osservando le sue opere percepiamo subito che il suo focus è su ciò che conta, eliminando il superfluo, concentrandosi su ciò che produce significato.I suoi lavori sono costituiti da volumi geometrici di unità elementari primarie con forme ben precise organizzate in strutture aperte e sequenze seriali.Aldo Righetti utilizza materiali freddi e impersonali, da questo deriva l’uso del legno strettamente connessi alle forme che carica di significato sociale.Le sue tonalità sono in linea con il materiale stesso e si riducono al bianco e al grigio.Forme ed immagini impersonali che però identificano e veicolano precisi messaggi.Il percorso artistico di Aldo è una scelta, una vocazione.Le forme emergono, tutto è bilanciato e armonico, segue un disegno prestabilito e, casellate con scrupolosità, si potrebbero definire un “volume alto”.Righetti elegge questa tecnica a vero e proprio codice che lo definisce e lo rende riconoscibile, infatti ha sviluppato un suo linguaggio artistico autonomo e compiuto attraverso il quale racconta la realtà.All’interno delle sue opere c’è disciplina, attenzione, cura ed equilibrio.Si concentra sull’essenziale con un procedimento costruttivo di lenta e accurata giustapposizione delle parti.La razionalità presiede alla creazione, ci trasporta a comprendere e valutare quei frammenti di realtà necessari, primari inglobati nell’opera assaporando però la forza dell’intero indagando così sulla nostra identità e sulla nostra frammentazione.Una pittura-scultura con struttura dove emerge linearità, dove lo spazio e la forma sono gli elementi dominanti sui quali si fonda la sua arte.Le opere in mostra:Trilogia del silenzio, Sponda d’accoglienza e Costa d’arrivo veicolano ciò che è importante trasmettendo messaggi precisi su temi contemporanei.Aldo sa ben concentrare il proprio lavoro nello spazio con lo spazio dove è fondamentale il processo creativo, come l’opera è stata concepita, una chiave minimalista dove la sintesi è suprema.Tutta la sua arte si ritrova in questa citazione: “la perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere, bensì quando non c’è più nulla da togliere” Antoine de Saint-Exupéry.

04/02/2020